EURO, DOLLARO, PETROLIO, STIPENDI, PENSIONI
NON VOGLIAMO UN PREMIER CHE SPARLI DELL'EURO
Non ho mai sentito un Presidente Americano sparlare del Dollaro, perché invece noi dobbiamo sparlare dell'EURO?
Io ormai sono alla soglia dei 60, e mi ricordo di quanto avveniva nella metà degli anni settanta, in piena crisi petrolifera:
- La lira era alla completa mercè del Dollaro e del caro petrolio.
- Il dollaro allora valeva circa 600 lire
- Il petrolio costava circa 25-27 Dollari il Barile
- La svalutazione arrivò a galoppare a circa il 25-27 % all'anno
- Gli scioperi si facevano, oltre che contro le stragi di Piazza della Loggia, ecc., anche per cercare di far risalire i salari e le pensioni falcidiate
- Oggi per fortuna non corriamo assolutamente questo rischio, dobbiamo solo cercare di contrastare il rincaro dei prezzi dovuti alla speculazione ed al tentativo di ridistribuire il reddito, costituendo inoltre un sano Governo con una giusta politica economica di sviluppo
- Le pensioni, se pur non ottime, almeno non corrono il rischio di perdere il loro potere di acquisto
- L'Italia non è invasa di acquirenti con il dollaro forte, e le case non sono mercè degli stranieri
- Per quanto riguarda le esportazioni bisogna agire sugli sconti diretti nei paesi in cui si esporta, con un giusto equilibrio, scevro dalle speculazioni
- Bisogna rendere competitive le nostre aziende alla pari di quelle estere, anche uniformando i costi per i carburanti ed energetici, sgravando i costi delle aziende italiane del surplus di tasse sui carburanti sia per trazione, che per riscaldamento, che per la produzione di energia legata ai costi di produzione
- Chiaramente va fatta una inversione nel rapporto trasporto su rotaia / su ruote
- Bisogna utilizzare i fondi economici del Ponte sullo Stretto per ammodernare la ferrovia adriatica e quella tirrenica, rendendole più veloci con la riduzione dei tempi morti
- Trasformare in metropolitane di superfice le vecchie ferrovie, che sono pur state all'avanguardia nell'ottocento, quale la Martina-Bari, Martina-Taranto, senza grossi interventi, bastando la riduzione dei tempi morti, migliorando le stazioni intermedie, raddoppiando anche tratti di linea (non necessariamente tutti e subito, ma con programmi quinquennali o max decennali)
- Evitare che i cantieri stradali durino decenni, ma solo due, tre anni massimo, per avere il ritorno economico dovuto agli investimenti (che altrimenti i costi diventano enormi, raddoppiano, con danni per le comunicazioni che sono rallentate dai cantieri, con conseguenti svantaggi sul territorio)
- Bisogna far crescere la compagnia di Bandiera, Alitalia, invertendo il trend di riduzione dei voli, ma accrescendoli
- Bisogna riappropriarsi delle ferrovie per garantirne il corretto e sano sviluppo, cedendo in concessione servizi e carrozze, ma non la struttura generalizzata
- Con l'EURO forte possiamo fare tutte queste cose, e per rafforzarlo ulteriormente doppiamo imporre la forza della Comunita Europea perché i contratti con i Paesi Arabi, il Terzo Mondo, si facciano da ora in poi in EURO e non più in Dollari
Per. Ind. Giacomo Dalessandro
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